Marano, quale manutenzione sui corsi d’acqua?

Marano Vicentino – “Come hanno già fatto alcuni responsabili cittadini dei comuni limitrofi siamo a segnalare la pericolosa combinazione che potrebbe verificarsi tra le abbondanti precipitazioni autunnali e la mancata manutenzione dei corsi d’acqua. Il territorio di Marano Vicentino è attraversato da due dei maggiori torrenti del vicentino, oltre ad una miriade di rogge e di piccoli canali che, avendo già causato, anche nel recente passato, l’allagamento di alcune zone del paese, potrebbero facilmente ripetere le condizioni di rischio idraulico, con pericolose esondazioni”.
La denuncia è del Comitato Marano Pulita, ed è una preoccupazione che purtroppo è sempre stata tanto condivisa quanto sottovalutata. I risultati, del resto, li ricordiamo tutti dato che, negli ultimi anni, ad ogni pioggia abbondante c’è qualche area della nostra provincia che fa immancabilmente registrare qualche allagamento. Insomma, il problema della gestione del territorio è serio, il rischio idraulico è sempre più evidente, e la manutenzione dei corsi d’acqua non è sempre impeccabile…
“Il torrente Leogra – spiega il comitato di Marano -, originario del massiccio del Pasubio e alimentato a monte da numerosi affluenti delle valli laterali, compreso il Gogna, nel territorio comunale di Schio, confluisce nel torrente Timonchio, assumendone poi il nome, proprio in località San Pietro, a Marano Vicentino. Questi incroci di corsi d’acqua, con notevoli quantità di detriti che riempiono l’alveo ad ogni alluvione, misti ad alcune rogge che drenano i campi, hanno sempre creato le condizioni di un elevato rischio per il paese”.
“Il letto dei due torrenti alluvionali – continua il comitato -, generalmente a secco nel periodo estivo ma capace di piene che possono risultare disastrose, non è pulito. Oltre ad una infinità di metri cubi di ghiaione, ghiaia, ghiaino e sabbia che hanno alzato, con il tempo, il livello dei corsi d’acqua, sono cresciuti nel letto arbusti e piante, anche di alto fusto tra i 5 e i 10 metri. Tutto materiale che può diventare un pericoloso ostacolo, nel caso di emergenza alluvionale, e che può essere trascinato a valle andando ad ostruire con maggiore facilità quei restringimenti dei torrenti in corrispondenza dei piccoli ponti (per esempio quello sul Timonchio in Via Braglio), con conseguenze facilmente immaginabili e già viste”.
Articolo da Vicenzareport.it del 25 settembre 2017

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