È il terrore di chi produce le conserve in casa: si chiama botulino
ed è un veleno naturale che può uccidere. È letale già in piccolissime
dosi. "In Italia si registrano ogni anno mediamente 20-30 casi, 5 dei
quali mortali”; lo spiegano le "Linee Guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico", presenti sul portale del Ministero della Salute.
I sintomi dell’intossicazione compaiono dopo 12-24 ore
dall’ingestione della tossina botulinica contenuta in un alimento, in
genere conserve preparate in casa o artigianalmente, senza il rispetto
di misure igieniche “elementari”, che sono alla base della prevenzione
di questa intossicazione, ma anche di altre tossinfezioni.
Tra le prime regole da seguire ci sono l'igiene personale e della
cucina. Inoltre bisogna ispezionare bene le materie prime: mai usare
quelle 'che stanno quasi per andare a male'. Quindi sanificare
correttamente i contenitori: non basta lasciarli per un paio di minuti
in acqua bollente, ne servono 5-10. Una volta aperti, vanno conservati
in frigo e per poco tempo, variabile a seconda del preparato: da poche
settimane per la salamoia a quasi 2 mesi in caso di sottaceti.
Meno a rischio sono le marmellate, per via dell'acidità della frutta e
dello zucchero che costituiscono un terreno in cui è più difficile per
il batterio proliferare. Intervenire urgentemente con siero
antibotulinico può salvare la vita, perché l'intossicazione può causare
arresto cardiaco e respiratorio. Per questo è importante riconoscere i
sintomi, che si manifestano circa 12-48 ore dopo l'ingestione del cibo
contaminato, con scarsa mobilità oculare, difficoltà a mettere a fuoco,
spossatezza, bocca asciutta, nausea e diarrea. Il tutto in assenza di
febbre.
Il ministero ha preparato una guida da scaricare molto utile per preparare le conserve in modo sicuro:
Articolo da EcoSeven.net
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