Con l'estate si rinnova l'attenzione alle zecche: il loro morso è praticamente indolore e a volte possono trasmettere malattie tra le quali la malattia di Lyme e l'encefalite da morso di zecca. Entrambe possono avere conseguenze per la salute, come ci spiega la dott.ssa Alessandra Dal Zotto, medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell'ULSS 7 Pedemontana: «La prima si cura con antibiotici, ma può portare a problemi neurologici, cardiaci o articolari anche a distanza di tempo se non adeguatamente trattata. L'encefalite da zecche in circa il 70% dei casi decorre in modo asintomatico, ma nei restanti casi possono comparire sintomi similinfluenzali come febbre, mal di testa, stanchezza seguiti in qualche caso da disturbi neurologici. In caso di morso da zecca non serve recarsi subito dal medico. È necessario togliere correttamente la zecca e porre attenzione nei 30-40 giorni successivi alla comparsa di sintomi, come febbre, mal di testa o arrossamento cutaneo: in quel caso sarà opportuno rivolgersi al medico. E attenzione, la zecca si lascia cadere spontaneamente dopo un periodo variabile, pertanto può capitare di essere stati morsi senza saperlo: in quel caso anche l'informazione di avere fatto una passeggiata in un luogo a rischio è preziosa». E poi naturalmente ci sono le precauzioni per evitare la puntura: in primis non camminare in mezzo all'erba alta con abiti che lascino scoperti gambe o braccia, utilizzare repellenti e al rientro controllare l'eventuale presenza di zecche sul corpo. «Sempre in tema di prevenzione, è bene ricordare che per l'encefalite da zecche esiste un vaccino, utile per quelli che per lavoro o nel tempo libero frequentano abitualmente la montagna e zone boschive come escursionisti e fungaioli». Il vaccino - che è a pagamento, tranne per alcune categorie a rischio - può essere richiesto presso i servizi vaccinali distrettuali.
(Fonte GdV - Sabato 27 Luglio 2019)
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