Cooperativa addetta alla pulizia del cimitero di Marano sospesa, per emergenza coronavirus, ma sostituita con i volontari.


Sul dopo apertura del cimitero di Marano sorgono spontanee diverse riflessioni, in particolar modo sulla gestione della manutenzione durante il periodo di chiusura, per l’emergenza coronavirus.
Infatti, da varie comunicazioni, si è appreso come il Comune di Marano abbia invitato la cooperativa, che ha attivo l’appalto, a sospendere la manutenzione durante il periodo di chiusura del luogo. Successivamente, solo il venerdì 24 aprile, veniva comunicato alla cooperativa stessa la riapertura del cimitero, annunciata per il lunedì 27 aprile, impedendo di fatto ai responsabili di programmare la pulizia del luogo in anticipo. Intervento che è quindi iniziato solo dopo l’apertura dei cancelli.
Nel frattempo un gruppo di giovani volontari maranesi, a cui va tutta la nostra stima, si era proposto, in sede municipale, di svolgere alcuni servizi potenzialmente utili alla comunità: pulizie, volantinaggio, consegna spesa a domicilio. Quindi, come loro stessi dichiarano, dal Comune erano stati prontamente indirizzati: “Ci hanno chiesto di andare a pulire il cimitero, cosa fatta il 9 aprile”.
Tra l’altro, attraverso i canali social, qualche madre dei volontari aveva sottolineato come alcuni giovani, tornati a casa dopo il lavoro effettuato, fossero abbastanza provati accusando anche malesseri.
Alla luce di questi fatti ci si chiede: come mai siano stati utilizzati dei volontari per sostituire la cooperativa addetta alla manutenzione del cimitero? Si è trattato di un calcolo puramente economico o altro? Cosa sarebbe accaduto se uno dei giovani, non abituato a svolgere regolarmente lavori pesanti, si fosse sentito male? Si potevano destinare i volontari ad altri interventi, visto che non si erano presentati in Comune per la manutenzione del cimitero?
Comitato Marano Pulita

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